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sollevazione2

Battere il nemico principale

di Programma 101

partigiani ridCon il rifiuto opposto alla nascita del governo giallo-verde da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la grave crisi sociale e politica diventa una devastante crisi istituzionale. Per la prima volta nella storia della repubblica, egli ha impedito che il Parlamento eleggesse il suo governo.

Non c’è dubbio che con il suo veto, egli ha brutalmente travalicato le prerogative che gli assegna la Costituzione, per questo riteniamo che il Parlamento possa e debba avviare la procedura per la sua rimozione.

Con il discorso pronunciato questa sera Mattarella ha gettato la maschera. Anche in questo caso violando la sua funzione istituzionale super partes, ha svolto un discorso tutto politico, dimostrando che egli non è il difensore della Costituzione e della sovranità popolare e democratica; si è posto in modo sfrontato, in stile presidenzialista, come garante delle oligarchie eurotedesche, della grande finanza predatoria e della dittatura dello spread.

Siccome, a meno di un vero e proprio golpe, nuove elezioni sono inevitabili, Mattarella non ha esitato a porsi come il capo politico del fronte eurocratico, indicando quale sarà la strategia dell’élite: guerra totale alle forze della sovranità popolare, terrorismo psicologico contro cittadini, richiesta ai “mercati” di strangolare l’Italia, senza escludere la catastrofe del Paese. Funzionale a questo disegno disfattista è l’incarico che Mattarella vuole dare a Cottarelli, cane da guardia dell’oligarchia, di formare il governo da qui alle elezioni. Altro che “governo di garanzia democratica”! Sarebbe un atto gravissimo e inaccettabile.

Non saranno quindi solo elezioni parlamentari, sarà un referendum la cui posta in palio è se l’Italia riconquista la sua sovranità nazionale e democratica o se verrà sancita la sua sudditanza coloniale. Sarà quindi una battaglia storica da cui dipendono la vita o la morte della Repubblica.

Per questo, noi che da sempre abbiamo detto che prima o poi saremmo arrivati alla prova decisiva per l’uscita dalla gabbia dell’euro, noi che per primi abbiamo invocato la formazione di un Comitato di Liberazione Nazionale e alla più ampia mobilitazione popolare, noi saremo in campo e daremo il nostro contributo alla vittoria del fronte per la sovranità popolare e nazionale.

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