Fai una donazione

Questo sito è autofinanziato. L'aumento dei costi ci costringe a chiedere un piccolo aiuto ai lettori. CHI NON HA O NON VUOLE USARE UNA CARTA DI CREDITO può comunque cliccare su "donate" e nella pagina successiva è presente (in alto) l'IBAN per un bonifico diretto________________________________

Amount
Print Friendly, PDF & Email
Print Friendly, PDF & Email
resistenze1

Sessanta anni mal portati: Le ragioni della permanenza della NATO

di Domenico Moro

nato awacs and usaf f16 fighter aircraft2A sessanta anni dalla sua fondazione nel 1949, l’esistenza stessa della Nato rappresenta oggi una forzatura storica, dato che fu creata allo scopo di contrastare il Patto di Varsavia e l’Urss, dissoltisi entrambe da venti anni. La Nato non solo è rimasta in funzione, ma ha esteso il suo terreno d’intervento molto al di là dell’Atlantico Settentrionale, al quale l’articolo 5 del suo statuto limita il suo intervento.
 
Un asse d’espansione della Nato è rappresentato dai Balcani, dove l’indipendenza unilaterale del Kosovo, pretesa dagli Usa, ha costituito un passaggio cruciale. Un altro asse è rappresentato dal Caucaso e dagli stati prodottisi a seguito del dissolvimento dell’Urss, come l’Ucraina e la Georgia, che permetterebbero alla Nato di posizionarsi minacciosamente a ridosso della Russia. Ma la Nato va ben oltre, arrivando, con la presenza in Afghanistan, fino in Asia centrale. A tutto questo si aggiunge il compattamento delle nazioni della Nato, dall’Europa occidentale alla Turchia, nel progetto di “scudo spaziale Usa”.

Print Friendly, PDF & Email
liberazione

Diritti universali (anzi, occidentali)

di Danilo Zolo

 La Dichiarazione universale dei diritti umani, approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, viene considerata in Occidente come uno dei principali indicatori del progresso storico dell'umanità. È con questo significato che nei prossimi giorni verrà celebrata la sua ricorrenza sessantennale. Secondo numerosi autori, la Dichiarazione universale ha un grande merito sul piano etico, giuridico e politico: ha "fondato" i diritti umani e li ha resi "universali". La Dichiarazione del 1948 - si sostiene - ha mostrato che un sistema di valori può essere "fondato", e quindi universalmente riconosciuto, sulla base di un accordo internazionale sulla sua validità. Non è necessario alcun altro "fondamento".

Non ci sono dubbi che la Dichiarazione universale dell'Assemblea Generale ha profondamente trasformato la dottrina dei diritti umani. I diritti non sono più concepiti come un complesso di rivendicazioni sociali riconosciute e protette all'interno di un singolo Stato: essi coinvolgono e impegnano tutti gli Stati e tutti i popoli del pianeta. Sono parte del diritto internazionale generale.

Prima della fondazione delle Nazioni Unite i diritti erano concepiti come l'esito di lotte sociali e politiche all'interno di specifici ambiti storici e territoriali. Ed erano garantiti dalla permanente militanza dei cittadini coinvolti nelle rivendicazioni e nelle battaglie politiche secondo una concezione conflittualistica dei diritti, in larga parte ereditata dalle rivoluzioni borghesi, dal socialismo e dal sindacalismo.

Print Friendly, PDF & Email
megachip

Operazione Saakashvilli

di Giulietto Chiesa

Quei giorni di agosto 2008 resteranno sicuramente nella storia come giorni di una svolta, di un drastico del quadro politico internazionale. La Russia non è più quella che, per 17 anni, l'Occidente aveva immaginato che fosse. E' ben vero che, i primi anni dopo il crollo, l'euforia del trionfo dell'Occidente era stata corroborata da una leadership russa di Quisling, capitanati da un ubriacone rozzo e baro, come lo fu Boris Eltsin. Ma dopo, con la sua dipartita dal potere russo, la musica aveva cominciato a cambiare. I segnali erano tanti. Ma i vincitori erano convinti che Vladimir Putin facesse il muso duro solo per rabbonire i russi umiliati, mentre, in realtà, proprio lui stava - lentamente, ma con chiara progressione - mettendo le basi per un cambiamento. Solo che, come dice un antico proverbio coltivato sotto ogni latitudine, Dio acceca coloro che vuole perdere. L'illusione sulla disponibilità dei russi a lasciarsi mettere ormai il piede sul collo in ogni occasione avrebbe dovuto assottigliarsi e dare spazio al realismo.

Da queste colonne ho scritto più volte - i lettori lo ricorderanno - che la Russia aveva smesso di ritirarsi e che sarebbe venuto il momento in cui tutti avremmo dovuto accorgercene.

Print Friendly, PDF & Email
http://www.comedonchisciotte.org/site/themes/3D-Fantasy/images/logo.gif

Il capitalismo dei disastri: uno stato di estorsione

di Naomi Klein

 
1352521 52842163 760x505Quando il petrolio ha superato i 140$ a barile, anche i più rabbiosi e conservatori ospiti dei media hanno dovuto provare il loro credo populista riservando una parte del loro show per colpire il Grande Petrolio. Qualcuno è pure andato oltre invitandomi a partecipare ad una amichevole chiacchierata riguardo un nuovo e insidioso fenomeno: il capitalismo dei disastri. Solitamente va bene, fino a prova contraria.

Per esempio il conduttore radiofonico Jerry Doyle, un “conservatore indipendente”, ed io stavamo chiacchierando amabilmente sulle squallide compagnie assicurative e sui politici inetti quando successe questo: “Credo di conoscere un modo rapido per abbattere i prezzi”, annunciò Doyle. “Abbiamo investito 650 miliardi di dollari per liberare un paese di 25 milioni di persone. Potremmo chiedere a loro di fornirci il petrolio.

Ci sarebbero autobotti su autobotti che si raggruppano nel Lincoln Tunnel, il puzzolente Lincoln Tunnel, all’ora di punta con biglietti di ringraziamento

Print Friendly, PDF & Email
jura

L'Impero e la guerra

Danilo Zolo

starwars3Mi propongo in questo saggio di presentare una ricognizione linguistica e un'analisi critica degli usi della nozione di "impero" che oggi ricorrono sempre più spesso nella letteratura politologica e internazionalistica occidentale. Vorrei che la mia riflessione offrisse un minimo contributo alla precisazione del concetto teorico-politico di "impero" e alla giustificazione, a certe condizioni, del suo uso contemporaneo. Non si tratta di un esercizio di lessicografia accademica. Il riemergere della nozione di "impero" è uno degli indici della profonda trasformazione degli assetti politici internazionali legata ai processi di integrazione globale e all'affermarsi di fenomeni di crescente polarizzazione del potere e della ricchezza su scala planetaria (1).

Nello stesso tempo è in atto un processo di dislocazione delle sovranità statali a favore di nuovi attori internazionali - militari, politici, economici, giudiziari - come la NATO, il G8, l'Unione Europea, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, le Corti penali internazionali, e così via. All'interno di questa arena transnazionale emerge l'egemonia di alcune grandi potenze occidentali guidate dagli Stati Uniti d'America.

Print Friendly, PDF & Email
comedonchisciotte

Il patto di Shangavia

di Carlo Bertani

tupolevLa notizia che i russi hanno ripreso i voli dei grandi bombardieri strategici è stata commentata da Washington con sufficienza : «Se hanno voglia di spendere quattrini per far volare qualche ferrovecchio» è stato il commento statunitense «padroni di farlo». Il commento americano, sotto il profilo militare, è ineccepibile.

Chiariamo che per gli aspetti militari la mossa russa non ha nessuna rilevanza: qualche decrepito TU-95 Bear (ad elica!), oppure le poche decine di TU-160 Blackjack che sono rimasti alla Russia dopo il crollo dell’URSS, non hanno nessun rilievo strategico. I più moderni bombardieri strategici russi sono forse paragonabili ai B1-B americani: certamente una "generazione” addietro rispetto ai B2-Spirit, che sono aerei stealth.

Rimangono poche centinaia di TU-22/26 Backfire, che sono però grandi bombardieri destinati soprattutto all’attacco contro le navi, ma non portano armi strategiche in senso stretto e, soprattutto, non hanno l’autonomia per reggere i lunghissimi pattugliamenti oceanici. Gli americani, dunque, hanno perfettamente ragione nel definire un bluff la mossa russa.

Se i russi bluffano, anche Washington non scherza: la colossale “puparata” messa in piedi sul sistema di difesa anti-missile, vale quanto far decollare qualche aereo ad elica sul Mar Artico.