Fai una donazione
Questo sito è autofinanziato. L'aumento dei costi ci costringe a chiedere un piccolo aiuto ai lettori. CHI NON HA O NON VUOLE USARE UNA CARTA DI CREDITO può comunque cliccare su "donate" e nella pagina successiva è presente (in alto) l'IBAN per un bonifico diretto________________________________
- Details
- Hits: 4468

L'Impero e la guerra
Danilo Zolo
Mi propongo in questo saggio di presentare una ricognizione linguistica e un'analisi critica degli usi della nozione di "impero" che oggi ricorrono sempre più spesso nella letteratura politologica e internazionalistica occidentale. Vorrei che la mia riflessione offrisse un minimo contributo alla precisazione del concetto teorico-politico di "impero" e alla giustificazione, a certe condizioni, del suo uso contemporaneo. Non si tratta di un esercizio di lessicografia accademica. Il riemergere della nozione di "impero" è uno degli indici della profonda trasformazione degli assetti politici internazionali legata ai processi di integrazione globale e all'affermarsi di fenomeni di crescente polarizzazione del potere e della ricchezza su scala planetaria (1).
Nello stesso tempo è in atto un processo di dislocazione delle sovranità statali a favore di nuovi attori internazionali - militari, politici, economici, giudiziari - come la NATO, il G8, l'Unione Europea, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, le Corti penali internazionali, e così via. All'interno di questa arena transnazionale emerge l'egemonia di alcune grandi potenze occidentali guidate dagli Stati Uniti d'America.
- Details
- Hits: 6851

Il patto di Shangavia
di Carlo Bertani
La notizia che i russi hanno ripreso i voli dei grandi bombardieri strategici è stata commentata da Washington con sufficienza : «Se hanno voglia di spendere quattrini per far volare qualche ferrovecchio» è stato il commento statunitense «padroni di farlo». Il commento americano, sotto il profilo militare, è ineccepibile.
Chiariamo che per gli aspetti militari la mossa russa non ha nessuna rilevanza: qualche decrepito TU-95 Bear (ad elica!), oppure le poche decine di TU-160 Blackjack che sono rimasti alla Russia dopo il crollo dell’URSS, non hanno nessun rilievo strategico. I più moderni bombardieri strategici russi sono forse paragonabili ai B1-B americani: certamente una "generazione” addietro rispetto ai B2-Spirit, che sono aerei stealth.
Rimangono poche centinaia di TU-22/26 Backfire, che sono però grandi bombardieri destinati soprattutto all’attacco contro le navi, ma non portano armi strategiche in senso stretto e, soprattutto, non hanno l’autonomia per reggere i lunghissimi pattugliamenti oceanici. Gli americani, dunque, hanno perfettamente ragione nel definire un bluff la mossa russa.
Se i russi bluffano, anche Washington non scherza: la colossale “puparata” messa in piedi sul sistema di difesa anti-missile, vale quanto far decollare qualche aereo ad elica sul Mar Artico.
Page 65 of 65