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Il Vertice Putin-Xi e l’iniziativa strategica a tutto tondo della Repubblica Popolare Cinese

di Gianmarco Pisa

pisa cina russiaAl culmine di un’iniziativa diplomatica di ampia portata (Germania, Francia, Serbia, Ungheria), la Repubblica Popolare Cinese, all’indomani della visita di Stato del presidente della Federazione Russa, rilancia il proprio profilo politico-diplomatico a tutto tondo, in uno con l’impegno della sua direzione politica nel concretizzare un rinnovato multilateralismo e un inedito mondo multipolare, nonché con il ruolo-guida del Partito Comunista nel definire un innovativo “socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era”.

Si è trattato della prima visita ufficiale all’estero del presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, dopo l’inaugurazione, avvenuta lo scorso 7 maggio, del suo quinto mandato presidenziale, che ha fatto seguito all’ampio successo conseguito alle recenti elezioni del 15-17 marzo, quando, a fronte di un’affluenza alle urne pari al 77%, Putin ha superato l’87% delle preferenze. E, da questo punto di vista, non potrebbe assumere significato, politico e strategico, più rilevante il fatto che la prima visita di Stato sia stata effettuata proprio nella Repubblica Popolare Cinese, in un clima, peraltro, come lo stesso presidente russo ha avuto modo di mettere in evidenza, di amicizia e di cooperazione tra i due grandi Paesi.

E si è trattato, al tempo stesso, del culmine di una iniziativa politica e diplomatica di ampia portata avviata dal presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, che lo ha portato prima in Francia (5-7 maggio), nel contesto della quale, insieme con l’evidente significato politico di una visita di Stato presso uno dei due attori chiave, insieme con la Germania, della politica europea, è stata annunciata l’estensione a tutto il 2025 della politica di esenzione dal visto per undici Paesi europei, tra cui i quattro maggiori (Francia, Germania, Italia e Spagna).

Poi in Serbia (7-8 maggio), Paese con il quale sono stati avviati nuovi accordi bilaterali nel contesto della Belt and Road Initiative (la cosiddetta “Nuova via della seta”) in una serie di aree chiave (transizione ecologica, economia digitale, commercio elettronico, infrastrutture, sviluppo economico e tecnologico, agricoltura e agroalimentare, informazione e comunicazione) e al quale è stato confermato il sostegno cinese a difesa della sovranità nazionale e dell’integrità territoriale in relazione alla questione del Kosovo (in linea con la risoluzione 1244 del 1999 del Consiglio di Sicurezza); infine in Ungheria (8-9 maggio) con l’annuncio dell’innalzamento delle relazioni sino-ungheresi al livello di vero e proprio “partenariato strategico globale”.

Gli sviluppi della visita di Stato del presidente russo nella Repubblica Popolare Cinese, tra il 16 e il 17 maggio scorsi, confermano dunque la linea di continuità e di consolidamento delle relazioni bilaterali di portata strategica tra i due Paesi e indicano, proprio alla luce del contesto storico e politico-diplomatico nel quale si collocano, il carattere strategico di tale relazione, che non si limita a una serie di singoli temi dell’agenda istituzionale, ma si estende sino a coprire una vasta gamma di questioni e, in definitiva, la portata del sistema di relazioni e dell’architettura di cooperazione volta a delineare in maniera sempre meglio definita il carattere dell’emergente mondo multipolare. Nelle dichiarazioni rese dai due presidenti, ad esempio, dense di significato politico sono le osservazioni del presidente russo, in merito al fatto che lo sviluppo della relazione strategica tra la Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese non è contro altri ma si pone a vantaggio della stabilità strategica internazionale e dell’avanzamento del mondo multipolare in un’ottica di preservazione delle relazioni internazionali, in linea con la Carta delle Nazioni Unite (quindi in senso diametralmente contrario alla pretesa occidentale di istituire un diverso, alternativo al sistema delle Nazioni Unite, arbitrario “ordine mondiale basato su regole”); non meno significative le osservazioni del presidente cinese, in virtù delle quali le relazioni bilaterali russo-cinesi possono costituire un esempio prezioso di relazione politico-diplomatica basata sull’eguaglianza sovrana e il reciproco rispetto, nonché finalizzata al mutuo beneficio (win-win), per cui l’avanzamento di tale partenariato “non è solo nell’interesse fondamentale dei due Paesi e dei due popoli, ma favorisce anche la pace, la stabilità e la prosperità della regione e del mondo in generale”.

Nel contesto della visita, infatti, la difesa dell’architettura di sicurezza internazionale basata sulle Nazioni Unite e la conferma del principio della cooperazione bilaterale e multilaterale (come nel caso della piattaforma di relazione rappresentata dal sistema dei Brics+) basata sul rispetto reciproco e sul mutuo beneficio hanno rappresentato due temi chiave in agenda. Sotto il primo versante, va anzitutto registrato che, al termine della visita, i due presidenti hanno sottoscritto una Dichiarazione congiunta sul consolidamento e l’approfondimento del partenariato strategico globale ai fini del coordinamento strategico per la nuova era nel contesto del 75° anniversario delle relazioni diplomatiche russo-cinesi e hanno firmato una serie di documenti di cooperazione bilaterale. I due Paesi non solo hanno ribadito il proprio impegno a salvaguardare il sistema internazionale incentrato sulle Nazioni Unite e l’ordine globale sostenuto dei principi del diritto internazionale, con una speciale enfasi sui principi fondamentali dell’ordinamento, l’eguaglianza sovrana delle nazioni, la difesa dell’integrità territoriale e dell’autonomia nello sviluppo del proprio indirizzo interno e della propria politica internazionale, la non-ingerenza nelle questioni interne dei singoli Paesi, ma hanno anche rimarcato il comune impegno nelle piattaforme multilaterali a partire dall’Onu nel senso del sostegno al multilateralismo e dell’affermazione del multipolarismo, a maggior ragione in considerazione del fatto che la Russia sarà, quest’anno, alla presidenza dei Brics+ e la Cina, ancora quest’anno, sarà alla guida della Sco, l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, con uno sguardo strategico rivolto sia alla costruzione di un “partenariato di alta qualità di portata globale”, sia al rilancio dell’unità, dell’iniziativa e della cooperazione nel Sud globale.

Quanto invece al secondo versante, la portata e la qualità della cooperazione internazionale di mutuo beneficio (win-win), queste offrono una misura non solo del carattere globale del partenariato strategico, ma anche dell’intensità delle relazioni bilaterali tra i due Paesi. In particolare ai fini del “mantenimento della stabilità strategica globale”, infatti, peso non secondario assume lo sviluppo della cooperazione bilaterale negli ambiti dell’economia e del commercio, degli investimenti, dello sviluppo in ambito energetico e tecnologico, delle relazioni finanziarie e della cooperazione bilaterale nei diversi settori di reciproco interesse. Tanto per dare una misura di questa cooperazione, nel corso dell’ultimo anno, il commercio bilaterale russo-cinese ha superato i 240 miliardi di dollari, attestandosi quindi a un livello 2.7 volte maggiore di quello di dieci anni fa. Anche in ambito culturale la cooperazione bilaterale si è approfondita, al punto che dal vertice è emersa la proposta del biennio 2024-2025 come “Anni della cultura Cina-Russia”, accompagnando a tale prospettiva la proposta di una serie di attività culturali che possano ulteriormente alimentare l’amicizia tra i due Paesi e contribuire a migliorare l’ambiente di comprensione non solo tra i due Paesi ma anche tra i due popoli. In tal senso, nell’ambito della cooperazione bilaterale di mutuo beneficio, una delle indicazioni più interessanti, sia dal punto di vista economico e commerciale, sia sotto il profilo politico e strategico, è stata quella di “rafforzare l’allineamento tra l’Unione economica eurasiatica e la Belt and Road Initiative”.

Entrambe le piattaforme rappresentano infatti delle articolazioni del sistema di relazioni internazionali volte a promuovere, in particolare tra Europa e Asia, strumenti di relazione e di cooperazione coerenti con i principi del multilateralismo e del multipolarismo. Si tratta, peraltro, di una prospettiva che non lascia (non dovrebbe lasciare) indifferente l’Europa, tanto è vero che nella visita immediatamente precedente, cui si è fatto cenno poc’anzi, del presidente cinese in Serbia, è stato annunciato l’avvio, a partire dal prossimo primo luglio, di un nuovo accordo complessivo di libero scambio tra la Serbia e la Repubblica Popolare Cinese, che già oggi è il principale investitore straniero in Serbia, nel quadro del “partenariato strategico di futuro condiviso” tra Serbia e Cina, un quadro partenariale di elevato livello strategico che porterà, nell’arco di dieci anni, alla cancellazione delle tariffe (dazi) su oltre il 90% delle esportazioni dalla Serbia verso la Cina.

L’interesse della questione, alla luce sia della candidatura della Serbia all’ingresso nell’Unione Europea sia del livello della relazione e del partenariato della Serbia con la Repubblica Popolare Cinese, è, come si comprende, impossibile da sottostimare. Nel contesto della visita del presidente cinese in Serbia, infatti, è stata sottoscritta la Dichiarazione congiunta sull’approfondimento e l’innalzamento del partenariato strategico globale e sulla costruzione di una comunità sino-serba con un futuro condiviso nella nuova era, e sono stati altresì firmati numerosi documenti di cooperazione, tra cui la cooperazione nel contesto della Belt and Road Initiative, la transizione ecologica, l’economia digitale, il commercio elettronico, le infrastrutture, la cooperazione economica e tecnica, l’agricoltura e l’agroalimentare, l’informazione e la comunicazione. In termini politici, grande enfasi è stata data al fatto che “Cina e Serbia congiuntamente rifiutano l’egemonismo e la politica di potenza e si oppongono alla politica di blocchi o allo scontro tra blocchi”, in linea con la Carta delle Nazioni Unite, nel senso di un autentico multilateralismo, e i principi del diritto internazionale. Come ha messo in evidenza Xi Jinping, “la Serbia è diventata il primo partner strategico della Cina nell’Europa centrale e orientale otto anni fa, e diventa il primo Paese europeo con cui costruiremo una comunità con un futuro condiviso”.

Tornando al quadro della visita di Stato del presidente russo nella Repubblica Popolare Cinese, altro tema di prioritaria importanza è stato quello della crisi ucraina e della guerra per procura degli Stati Uniti e della Alleanza Atlantica contro la Russia in Ucraina, che non solo è tema di fondamentale importanza nel contesto delle relazioni internazionali e dell’architettura di sicurezza a livello globale, ma costituisce anche un fattore cruciale nell’evoluzione del sistema stesso delle relazioni internazionali, come dimostrano le dichiarazioni ufficiali, tanto da parte russa (nel contesto altamente simbolico delle celebrazioni del Giorno della Vittoria del 9 maggio, il presidente russo ha sottolineato che l’operazione militare inaugurata nel 2022 non è solo una battaglia esistenziale contro forme di riemergente nazismo ma anche una battaglia esistenziale per la sopravvivenza stessa della Federazione Russa) quanto da parte occidentale (come dichiarato ad esempio dalla ministra degli esteri canadese, Mélanie Joly, nel maggio 2022, secondo la quale “l’Ucraina sta combattendo una guerra esistenziale per tutte le democrazie, comprese sicuramente quelle in Europa, ma anche oltre Atlantico, per il Canada e per gli Stati Uniti. Quindi è importante continuare a fornire artiglieria pesante agli ucraini e addestrarli anche perché non necessariamente hanno sempre la giusta formazione”). Una guerra “esistenziale” destinata a mutare significativamente quadro e scenario d’insieme delle relazioni internazionali.

In questa cornice, il presidente della Repubblica Popolare ha confermato l’orientamento cinese nel contesto della guerra in corso in Ucraina, ribadendo che la Cina continuerà a mantenere i canali di comunicazione e la proposta di mediazione tra tutte le parti coinvolte nel conflitto, sostenendo, tra l’altro, la convocazione di una conferenza internazionale riconosciuta sia dalla Federazione Russa sia dall’Ucraina per discutere tutte le proposte di pace tenendo conto delle esigenze legittime di tutte le parti. La Repubblica Popolare Cinese è, com’è noto, un fattore diplomatico di primaria importanza nel contesto della guerra in Europa. Risale al 24 febbraio 2023 il documento recante la “Posizione della Repubblica Popolare Cinese per una soluzione politica della crisi in Ucraina” in dodici punti (rispetto della sovranità di tutti i Paesi; abbandono della mentalità da Guerra Fredda; cessazione delle ostilità; ripresa dei colloqui di pace; risoluzione della crisi umanitaria; protezione dei civili e dei prigionieri di guerra; mantenimento in sicurezza delle centrali nucleari; riduzione dei rischi strategici; facilitazione delle esportazioni di grano; cessazione delle sanzioni unilaterali, in quanto tali, illegittime; stabilizzazione delle catene industriali e di fornitura; ricostruzione postbellica). E risale ancora all’aprile scorso, in occasione della visita di Stato nella Repubblica Popolare Cinese del cancelliere tedesco Olaf Scholz, la nuova proposta di pace cinese in quattro punti: concentrarsi sulla pace e sulla stabilità piuttosto che su guadagni “egoistici”; raffreddare la situazione in Ucraina attraverso una progressiva de-escalazione anziché “aggiungere benzina sul fuoco”; stabilire le condizioni necessarie per ripristinare la pace anziché aggravare la situazione; ridurre l’impatto negativo che la guerra sta avendo sull’economia mondiale.

Il numero di Paesi coinvolti (come si è detto, nei diversi momenti delle iniziative diplomatiche internazionali del presidente cinese, Germania, Francia, Serbia, Ungheria, Federazione Russa) e la portata strategica delle grandi questioni sollevate (non solo nella recente visita di Stato del presidente russo) segnalano dunque il rinnovato, e per alcuni aspetti inedito, protagonismo della Repubblica Popolare Cinese nello scacchiere internazionale. Nella filigrana di questo inedito protagonismo e di questa rinnovata centralità, è possibile intravedere almeno tre grandi questioni dell’agenda globale del nostro tempo. In primo luogo, si manifesta la nuova postura diplomatica della Repubblica Popolare Cinese, in uno con l’impegno della sua direzione politica nel concretizzare un rinnovato multilateralismo nelle relazioni internazionali e un inedito multipolarismo nella architettura globale, nonché con il ruolo-guida del Partito Comunista Cinese nel definire un innovativo e attuale “socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era”, una postura, come segnalato lo scorso 7 marzo dal ministro degli esteri cinese, basata su una politica estera indipendente e orientata alla pace; aperta, inclusiva e volta alla promozione di un nuovo quadro di relazioni internazionali e di apprendimento reciproco tra popoli e culture; tesa a concretizzare il principio della cooperazione paritaria e di mutuo beneficio (win-win) nonché più solida sui principi del multilateralismo e del multipolarismo e più esplicita sulle questioni di principio riguardanti i diritti e gli interessi legittimi dei Paesi in via di sviluppo e il futuro dell’umanità.

In secondo luogo, si definisce il consolidamento dell’architettura internazionale basata sulla Carta delle Nazioni Unite e articolata nei sistemi di relazione a partire da quelli di cui pure si è dato conto, in particolare i Brics+ (a oggi non più solo Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, ma anche Egitto, Etiopia, Emirati Arabi e Iran che, nell’insieme, rappresentano oltre un terzo del PIL mondiale e quasi la metà della popolazione mondiale), l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (la piattaforma per la cooperazione economica, culturale e di sicurezza che unisce Cina, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan, Iran, India e Pakistan) e l’Unione Economica Eurasiatica (lo spazio economico comune tra Russia, Bielorussia, Armenia, Kazakistan e Kirghizistan, con alcuni Stati osservatori di significativo interesse internazionale, quali Uzbekistan e Cuba socialista, e una serie di accordi di libero scambio, tra gli altri, con Cina, Serbia, Egitto, Iran e Vietnam).

In terzo luogo, prende forma una proposta alternativa all’egemonismo e all’imperialismo del blocco occidentale guidato dagli Stati Uniti e dall’Alleanza Atlantica: come è stato ribadito anche in occasione dell’ultimo vertice russo-cinese, “il progresso nelle relazioni Cina-Russia è attribuibile all’impegno dei due Paesi nei confronti dei cinque principi, il rispetto reciproco, la cooperazione di mutuo beneficio, l’amicizia duratura, il coordinamento strategico, l’equità e la giustizia”, nonché nella direzione di “un nuovo percorso verso la crescita delle relazioni tra i Paesi maggiori e i Paesi vicini basato sul rispetto reciproco e sull’uguaglianza, nonché sul costante sostegno reciproco nelle questioni riguardanti gli interessi salienti e le preoccupazioni principali di ciascuno”.


Riferimenti:
Cina, estende la politica di esenzione dal visto per brevi soggiorni per 12 Paesi fino alla fine del 2025, CRI online, 7 maggio 2024: https://italian.cri.cn/2024/05/07/ARTI3IIKhQqp1FFmIMkWpkdO240507.shtml
Cina e Serbia decidono di rafforzare il Partenariato Strategico Globale, CRI online, 9 maggio 2024: https://italian.cri.cn/2024/05/09/ARTIiuCpQczE2Kw3jKtPsAnl240509.shtml
Il presidente cinese Xi annuncia una nuova e più forte partnership strategica con l’Ungheria, Euractiv, 10 maggio 2024: https://euractiv.it/section/commercio-ed-economia-mondiale/news/il-presidente-cinese-xi-annuncia-una-nuova-e-piu-forte-partnership-strategica-con-lungheria
President Xi: progress in China-Russia ties attributable to five principles, CGTN, 16 maggio 2024: https://news.cgtn.com/news/2024-05-16/Xi-Jinping-Vladimir-Putin-witness-signing-of-documents-meet-press-1tE1ZkvNG2Q/p.html
China, Serbia decide to build community with shared future, Xinhua, 9 maggio 2024: https://english.www.gov.cn/news/202405/09/content_WS663ba8abc6d0868f4e8e6de8.html
Serbia e Cina delineano un “futuro condiviso”, Euractiv, 9 maggio 2024: https://euractiv.it/section/commercio-ed-economia-mondiale/news/serbia-e-cina-delineano-un-futuro-condiviso
Putin says ‘arrogant’ West risking global conflict in Victory day speech, Al Jazeera, 9 maggio 2024: https://www.aljazeera.com/news/2024/5/9/russias-putin-says-arrogant-west-risking-global-conflict
‘Ukraine is fighting an existential war for all democracies,’ says foreign affairs minister, CBC Radio, 9 maggio 2022: https://www.cbc.ca/radio/thecurrent/the-current-for-may-9-2022-1.6446474/ukraine-is-fighting-an-existential-war-for-all-democracies-says-foreign-affairs-minister-1.6446619
China’s Position on the Political Settlement of the Ukraine Crisis, 24 febbraio 2023: https://www.fmprc.gov.cn/mfa_eng/zxxx_662805/202302/t20230224_11030713.html
Wang Yi Envisions China’s Diplomacy in 2024, 7 marzo 2024: https://www.mfa.gov.cn/eng/zxxx_662805/202403/t20240308_11256413.html
China Proposes New Four-Point Peace Plan for Ukraine-Russia, Newsweek, 16 aprile 2024: https://www.newsweek.com/china-proposes-new-four-point-peace-plan-ukraine-russia-1891030
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