Per una teoria minimale del capitale
Invito alla lettura e alla collaborazione
di Autori Vari
Riprendendone l’indice e la concisa presentazione segnaliamo ai lettori un lavoro, ancora in evoluzione ma già abbastanza maturo, prodotto da un gruppo di persone di varia provenienza tra le quali naturalmente alcune legate alla nostra rivista. Tratta di questioni, diciamolo francamente, intellettualmente complesse e tendenzialmente demoralizzanti: è noto l’aforisma nietzschiano che spiega come gli abissi non si possano guardare a lungo, ma qui vogliamo invece ricordare quello che — forse rendendosi conto di come stava raccontando sempre la storia di cose, belle e umane, andate perdute — ripeteva Ivan Illich: «Non dimentichiamo mai che tutto il tempo è benedetto, anche questo nostro tempo in cui ci è capitato di vivere». Come i curiosi vedranno si tratta di un’antologia in quattro lingue, c’è ancora molto lavoro da fare sia per le traduzioni sia per un controllo che vorremmo meticoloso. Altri apporti sarebbero benvenuti. (red)
Scopo e autori
È ormai disponibile una vasta letteratura che implicitamente contiene e fertilmente sviluppa un nucleo teorico veritativo (cioè pienamente confermato dal processo storico) che trova origine in una serie di intuizioni di Marx. Va tuttavia riconosciuto che, nella mole dei manoscritti e opere dello studioso, i testi seminali di quel nucleo sono dispersi e in netta minoranza rispetto a quelli che propongono tesi diverse e anche contrapposte (queste peraltro in gran parte confutate dalla critica dei fatti).
Se è dunque necessario prendere atto del fallimento della pretesa di considerare «teoria rivoluzionaria» un insieme discorde quale il corpus marxiano e marxista (Il fantasma della teoria giusto il titolo del bel saggio di Jaime Semprun), tuttavia a nostro parere un sottoinsieme coerente, una «teoria del capitale», esiste. Anche se, come detto, implicita e attualmente non disponibile in forma completa e coerente a eccezione forse dell’opera di Jacques Camatte. Non è difficile indicare alcuni degli studiosi che di fatto in quel campo, percorrendo propri e diversi sentieri, hanno prodotto importanti risultati; qualche nome in ordine alfabetico: Günther Anders, Jean Baudrillard, Walter Benjamin, Amadeo Bordiga, Jacques Camatte, Cornelius Castoriadis, Gianni Collu, Guy Debord, Jacques Ellul, Ivan Illich, Robert Kurz, Henri Lefebvre, André Leroi-Gourhan, Marcel Mauss, Marshall McLuhan, Lewis Mumford, Fredy Perlman, Bruno Rizzi, Isaak Rubin, Marshall Sahlins, Kohei Saito, Alfred Sohn-Rethel, Ferdinand Tönnies, Simone Weil, Jean Vioulac.
Il progetto non si propone di produrre una stesura organica di quel nucleo teorico, che provvisoriamente chiameremo Teoria minimale del capitale, ma solo di elencare quelli che appaiono i concetti chiave, accompagnandoli con citazioni di varie fonti allo scopo sia di aiutare la comprensione del concetto sia di mostrarne la sostanziale coerenza.
Caveat: Alcuni dei primi commenti a questa antologia («Sono documenti di una lucidità terribile, ma salutifera», «Lettura per me angosciante e che rischia di far dimenticare quanto di gioioso e di vero esiste ancora nella nostra vita») ci spingono a sottolineare, usando la comune analogia tra capitale e forme tumorali giustificata dalla pari illimitatezza della crescita, che questa raccolta riguarda esclusivamente la genesi e lo sviluppo della malattia e non come conviverci e le possibili cure. La riteniamo tuttavia utile, perché le cure possono profittare della comprensione del meccanismo di ciò che contrastano.
Questo è un progetto Open Source, e come tale si è dato gli strumenti per risolvere le decisioni quando ne sorga la necessità. Il prodotto risultante è dunque di pubblico dominio e diversi percorsi di ricerca o divergenze tra i partecipanti possono dar luogo a derivazioni con il pieno utilizzo di materiali e risultati del lavoro precedente, e anche futuro. Le persone sotto elencate partecipano al progetto con lo spirito del curatore (laico, cattolico o buddista che sia) di una ipotetica voce enciclopedica sulla Teologia manichea, spirito che non implica l’adesione a quanto enunciato, bensì l’intento della massima completezza e chiarezza.
Collaboratori: Aldo Zanchetta, Armando Ermini, Claudio Catanese, Enrico Salvatori, Fabrizio Bertini, Francesco Borselli, Franco Senia, Gabriella Rouf, Giacomo Di Meo, Giuseppe Petrozzi, Luigi Picchi, Marco Iannucci, Marisa Fadoni Strik, Riccardo De Benedetti, Stefano Borselli, Stefano Isola.
PER UNA TEORIA MINIMALE DEL CAPITALE
Raccolta antologica di passi sui concetti chiave
(clicca sul titolo)
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