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Notizie sull'operazione speciale condotta dall'esercito russo in Ucraina
Le parole dovrebbero essere annoverate nell’elenco delle droghe pesanti, e purtroppo a chiunque può capitare di farsi ogni tanto una “pera” eccessiva. Il quotidiano neocon “il Foglio” si è approfittato del “trip” di uno dei padri costituenti, Umberto Terracini, per fargli fare una figuraccia postuma mettendo in evidenza alcune sue frasi poco felici in sostegno di Israele. Dopo averci ammonito sul fatto che anche Terracini considerava l’antisionismo una forma di antisemitismo, ci viene proposta una citazione nella quale il vecchio comunista...
Da questa parte del "mondo democratico occidentale", molti di noi si dibattono tra rabbia e la sensazione drammatica di impotenza nell'assistere allo sterminio in diretta di un intero popolo. A volte questo senso di frustrazione si trasforma in disagio somatizzato, in depressione (parlo per me e per gli amici e compagni con cui mi confronto ogni giorno). In altri casi, invece, rischia di generare reazioni di autoconservazione fatalista, ricerca del deus ex machina, rimozione. Eppure qualcosa si muove. Qualcosa possiamo fare. Una piccola...
1. Seguendo un copione creato a tavolino per ingannare la mente di chi si abbevera ai telegiornali della sera, gli Stati Uniti continuano a tirare il guinzaglio legato al collo del cagnolino d’oltremanica. Quel cagnolino era un tempo l’Impero britannico’, oggi solo un maggiordomo che esegue gli ordini dell’Impero Atlantico: tenere Julian Assange in prigione fino alla morte. Per la più grande democrazia al mondo – da esportare, se del caso, a suon di bombe e che ormai solo i politici europei (e italiani) credono sia tale – il rischio più...
Qualcuno parla di rischio di terza guerra mondiale davanti alla rappresaglia dell’Iran verso Israele, ma cari miei, una terza guerra mondiale sarebbe solo nucleare. Perciò, definitivamente distruttiva dell’umanità. Avete presente l’anime e il manga “Ken il Guerriero”? Lì, almeno, le armi nucleari sono state relativamente innocue: hanno distrutto il mondo, ma non hanno lasciato radiazioni. Ma nella realtà, una guerra di tale portata, ridurrebbe il mondo a una landa desolata radioattiva, invivibile. E per quanto noi siamo governati dai...
Il Governo è in difficoltà, è debole. Questo è il precipitato politico di un ragionamento che prende le mosse dalla scelta del Governo di approvare un Documento di economia e finanza (DEF) privo delle principali informazioni sulle tendenze della finanza pubblica e dei conseguenti effetti macroeconomici. Il DEF è il principale strumento di programmazione economica del Governo, serve a definire il quadro della finanza pubblica per l’anno in corso e per il successivo triennio. In pratica, con il DEF il Governo è chiamato a mettere nero su bianco...
Dopo l’oblio dell’attacco al Crocus da parte dei media d’Occidente, preoccupati solo di discolpare l’Ucraina dalle evidenti responsabilità, come peraltro accaduto varie volte in passato – a parte eccezioni che confermano la regola – per altre azioni oscure di Kiev, anche l’attacco di droni alla centrale atomica di Zaporizhzhia è passato sottotraccia, come qualcosa di marginale. L’attacco alla centrale di Zaporizhzhia e i topos delle guerre infinite E ciò nonostante la gravità dell’accaduto: se l’attacco fosse riuscito al 100% poteva creare...
Il senso di colpa domina incontrastato nella multiforme platea dei sentimenti umani. Senso di colpa per non essere abbastanza, per non aver superato l’esame, per non aver performato quanto desideravamo, per aver disatteso le aspettative, per non aver concluso un lavoro, per aver trascurato passioni e interessi, per aver manifestato rabbia, tristezza e paura, per gli errori commessi, per le azioni compiute, per una parola fuori posto, per non esserci stata, per aver mangiato, per aver risposto nervosamente, per quella carezza non data, quei...
Immancabili, come ogni anno, i dati Istat sull’andamento demografico del paese registrano un deciso segno meno”. Che non è grave soltanto in sé, ma soprattutto perché conferma una tendenza di lunghissimo periodo. Dal 1964 a oggi sono stati pochissimi gli anni in cui le nuove nascite sono state più numerose dell’anno precedente, ma anche a uno sguardo disattento balza agli occhi che la dimensione delle diminuzioni è sempre alta, mente i “rimbalzi” sono sempre appena percettibili. Il risultato finale, al 2023, non lascia dubbi: i nuovi nati...
‘Essere democratici è una fatica immane. Allora perché continuiamo a esserlo quando possiamo prendere una scorciatoia più rapida e sicura?’. Così Michela Murgia, la scrittrice sarda recentemente scomparsa, nel suo pamphlet del 2018 dal titolo provocatorio: ‘Istruzioni per diventare fascisti’. Con una originale sapienza dialettica, com’era suo stile di comunicazione in ogni dibattito pubblico e nel relazionare sulle grandi ingiustizie e ineguaglianze che affliggono le società odierne, Michela Murgia, nel suo saggio, ci invita a sottoporci a...
I due anni della pestilenza da Covid-19 si sono rivelati una grande imprevedibile opportunità per testare il livello di ubbidienza che, si può ottenere applicando un regime disciplinare come lo è stato l’obbligo di vaccinarsi, appunto. La narrativa secondo la quale il barbaro no-vax e chi lo sostiene rappresentano il Male, e quindi vanno denigrati, censurati, emarginati, criminalizzati ha funzionato. Pertanto, lo stesso identico canone è stato applicato su una nuova dicotomia buono-cattivo nella politica internazionale. Stesso manicheismo,...
L’avesse compiuto, per dire, il Ministro degli esteri russo Sergej Lavrov, un gesto come quello del suo omologo britannico David Cameron, recatosi in “visita di lavoro” da Donald Trump in USA, intrattenendosi – magari – in Germania, con Sahra Wagenknecht, per di più alla vigilia delle elezioni, il coro liberal avrebbe subitamente gridato alle «interferenze russe nei processi democratici dei paesi liberi». Ma fatto tra “alleati”, per di più di estrazione anglosassone, la cosa rientra nella normalità e, trattandosi della “democratica Ucraina...
Un’analisi di cosa succede e di cosa si prospetta in Medioriente, a partire dal genocidio in atto a Gaza, dalla rivolta generale palestinese, dallo scontro tra Stato Sionista e Asse della Resistenza in Libano, Siria, Iraq, Yemen, all’indomani dell’attacco israeliano all’ambasciata iraniana a Damasco. Una panoramica che parte dalla ritirata della FOI (Forza di Offesa Israeliana) dalla metà sud di Gaza, dopo sei mesi di offensiva del presunto “esercito più potente del Medioriente” che non è riuscito a controllare la Striscia, annientare Hamas e...
In vista della settimana di mobilitazione dei lavoratori all’interno dell’accademia italiana, proponiamo qui un resoconto delle linee d’intervento del movimento negli ultimi mesi, mettendo al centro i punti politici principali che stanno caratterizzando le proteste dei lavoratori e delle lavoratrici dell’università di concerto con i movimenti studenteschi. Si tratta di una riflessione che vuole essere un punto di partenza che ci porti allo sciopero del 9 aprile di tutto il mondo universitario, una data che deve essere un punto di partenza per...
Trent’anni dopo il genocidio in Ruanda, innescato dall’abbattimento dell’aereo privato su cui viaggiavano il presidente del Paese e il suo omologo del Burundi, e spacciato per l’esplosione di un conflitto etnico tra Hutu e Tutsi, si continua a discutere sulle cause del massacro di quasi un milione di persone. Dopo tre decenni, si evidenziano implicazioni che gettano una luce meno semplificata su quegli eventi drammatici: a cominciare dal ruolo delle grandi potenze che cercavano di accaparrarsi le enormi risorse strategiche nella regione dei...
È certamente corretto sostenere che le motivazioni che stanno spingendo Washington a mettere sotto assedio Pechino sono di natura economica. Paradossalmente questa tesi è stata infatti espressa indirettamente dalla stessa Segretario al Tesoro Yellen, in una intervista della settimana scorsa che non ha avuto la risonanza che avrebbe meritato nonostante anticipasse i temi che la stessa Yellen sta trattando con l'élite politica cinese nel suo viaggio diplomatico in corso in questi giorni. Di importanza capitale per comprendere la situazione a...
Pubblichiamo un estratto della prefazione del libro “Ucraina, Europa, mondo. Guerra e lotta per l’egemonia mondiale” di Giorgio Monestarolo (Asterios, Trieste, pp.106, euro 13). L’autore è ricercatore presso il Laboratorio di Storia delle Alpi dell’Università della Svizzera italiana e docente di Storia e Filosofia al liceo Vittorio Alfieri di Torino. La prefazione è del generale Fabio Mini, che tra le altre cose è stato generale di Corpo d’Armata, Capo di Stato Maggiore del Comando NATO del Sud Europa e comandante della missione...
Volete uscire dal dominio neoliberista, volete allentare la morsa della gabbia d’acciaio capitalista, volete invertire l’allungamento in corso da decenni della scala sociale di cui tra l’altro vi è vietato l’uso per provare a scalarla. Avete idee di mondo migliore, più giusto, qualsiasi sia la vostra idea di “giusto”. Tutto ciò è politico. Ma la vostra società non è ordinata dal politico, è ordinata dall’economico. È l’economico il regolamento del gioco sociale, è lui a dettare scala di valori, premi, punizioni, mentalità e cultura comune. E...
Nelle Conferenze di La Paz, nel 1995, il teologo e filosofo argentino, tra i pionieri della Teologia della Liberazione e in esilio dalla sua patria durante il regime fascista sviluppa la sua attentissima lettura di Marx dal punto di vista rivendicato dell’esternità e del lavoro ‘vivo’; ovvero della persona effettiva, reale, completa. Questo, declinato nelle sue diverse forme, marginali e ‘poveri’, stati subalterni e periferici, è il tema centrale della filosofia e della prassi politico-culturale ed etica di Dussel. Proviamo, dunque, a...
Come ha potuto succedere? Che mostruosità! Tutte quelle armi che circolano! Ma in che tempi viviamo! Colpa dei genitori….Colpa della scuola…. Sono le esclamazioni dei manigoldi ipocriti che tendono a ottunderci il cervello mentre cerchiamo di farci capaci dell’enormità di un bambino di dodici anni che entra in classe con una pistola e spara e uccide suoi compagni. Si assembrano sugli schermi e nelle paginate psicologi, sociologi, esperti di ogni risma da un euro all’etto a disquisire sul fattaccio. E tutti, indistintamente, a mancare...
L’apparente moderazione dell’Iran di fronte all’aggressione israeliana non dovrebbe essere confusa con la debolezza. Teheran esercita costantemente pressioni su Tel Aviv attraverso i propri metodi, preparando attentamente il terreno per il disfacimento di Israele. «La leggenda narra che una rana posta in una pentola poco profonda piena d’acqua riscaldata su un fornello rimarrà felicemente nella pentola d’acqua mentre la temperatura continua a salire, e non salterà fuori anche se l’acqua raggiunge lentamente il punto di ebollizione e uccide la...
Più passano i giorni, più Israele procede nella sua campagna di sterminio, più si isola dal resto del mondo, più comprendo che il pogrom del 7 ottobre, pur essendo, come non può che essere un pogrom, un’azione atroce moralmente inaccettabile, è stato un atto politico capace di cambiare la direzione del processo storico. La conseguenza immediata di quell’azione è stata lo scatenamento di un vero e proprio genocidio contro la popolazione di Gaza, ma il genocidio era in corso in modo strisciante da settantacinque anni, nei territori occupati, in...
Marx era consapevole della difficoltà che l’idea di classe poneva come categoria che rappresenta un insieme eterogeneo di lavoratori, perché sapeva che il proletariato era composto non solo dagli operai di fabbrica ma da tanti altri lavoratori che, al pari di oggi, avevano in comune il fatto di trovarsi nella stessa posizione nei rapporti di potere. Tuttavia, nel pieno del capitalismo industriale, la classe in termini marxiani ha rappresentato una categoria utile a descrivere l’asimmetria dei rapporti di produzione e come questi fossero...
Premettendo che l'uscita di CS dai social ebbe molte ragioni circostanziate e che continuo a pensare che i social network siano già da tempo "territorio nemico", cominciamo mettendo in rilievo l'annuncio nell'articolo: Sabato 11 Maggio alle ore 10 presso il Centro Congressi Cavour sito a Roma in Via Cavour 50/a, ci riuniremo per il decennale de L’Interferenza e sarà l’occasione, oltre che per un dibattito politico sui vari temi di politica e di politica internazionale, anche per lanciare una battaglia per la libertà di informazione, per...
I ricchi sono sempre più ricchi, i poveri sono sempre più poveri. Alla base del divario, tra gli altri fattori, anche le eredità che in molti Paesi passano di mano senza essere tassate, o quasi. Così per la prima volta in 15 anni, secondo i dati di Forbes, tutti i miliardari sotto i 30 anni hanno ereditato la loro ricchezza. Detto in altri termini: nessuno di loro ha un’estrazione socio-economica familiare differente e si è “fatto da solo”. Addio ascensore sociale: il “grande trasferimento di ricchezza” – 84.000 miliardi di dollari nei...
Il giornale statunitense Politico ha intervistato alcuni ufficiali militari ucraini di alto rango che hanno prestato servizio sotto il generale Valery Zaluzhny silurato a febbraio da Zelenski. Le conclusioni sono che per l’Ucraina “il quadro militare è cupo”. Gli ufficiali ucraini affermano che c’è un grande rischio che le linee del fronte crollino ovunque i generali russi decidano di concentrare la loro offensiva. Inoltre, grazie a un peso numerico molto maggiore e alle bombe aeree guidate che stanno distruggendo le posizioni ucraine ormai...
L’assassinio del generale Reza Zahedi in un edificio dell’ambasciata iraniana di Damasco, assassinato insieme ad altri membri delle guardie rivoluzionarie, supera un’altra delle linee rosse che normalmente hanno limitato la portata dei conflitti del Secondo dopoguerra, evitando al mondo escalation ingestibili (il mondo guidato da regole esisteva prima dell’89; dopo il crollo del Muro, le regole sono state riscritte a uso e consumo degli Usa…). Anzitutto perché Israele ha colpito un alto ufficiale di una nazione non ufficialmente in guerra....
Sul quotidiano La Stampa di ieri è stata pubblicata una significativa intervista al fisico Carlo Rovelli che ha preso posizione a sostegno delle mobilitazioni degli studenti che chiedono la sospensione della collaborazione tra le università italiane e le istituzioni israeliane. Qui di seguito il testo dell’intervista Carlo Rovelli, fisico teorico, autore dei bestseller di divulgazione scientifica “Sette brevi lezioni di fisica” e “L’ordine del tempo”, non è uno da giri di parole. Nemmeno quando le idee rischiano di essere impopolari. Di...
Riporto questo articolo di Xi Jinping uscito ieri sul L’Antiplomatico, che conferma quanto ho avuto modo di analizzare in un mio contributo apparso si Carmilla e ripreso da Sinistrainrete poche settimane or sono. Non starò a ripetermi in queste sede e in estrema sintesi, mi limito a ribadire che quello cinese non è socialismo, ma nell’ambito di un processo internazionale multipolare occorre sostenere tutte le forze e i paesi che vanno in quella direzione e che di fatto contribuiscono al declino storico e generale dell’imperialismo atlantista,...
Mi scuso con chi legge questo articolo perché era mia intenzione aprire alla grande con una congrua citazione marxiana dai Grundrisse, quella che si avvia con: «Der Krieg ist daher eine…». Poi ho assistito in TV a una pensosa trasmissione condotta dal noto filosofo con nome primaverile, Fiorello, e ho cambiato idea. Il pensatore ha introdotto la categoria post-postmoderna di Ignoranza Artificiale. A questo punto ho meditato. Grande LLM di GPR-3! Grandissimo PaLM-2 che è addestrato da 340 miliardi di parametri! Grandioso GPT-4 addestrato da un...
Terminata la lettura delle scarse 150 pp. del volume di Stefano Isola, A fin di bene: il nuovo potere della ragione artificiale (Asterios, 2023), la sensazione è di inquietudine. Il dibattito sulle potenzialità della cosiddetta “intelligenza artificiale” (AI) è salito al punto da echeggiare i temi della fantascienza sulla “rivolta delle macchine”. Impressiona il fatto che la denuncia dei rischi venga non da qualche sorta di “primitivista”, ma da imprenditori del settore e da ricercatori. “Il 49% dei ricercatori di intelligenza artificiale ha...
Aleksandr Herzen diceva che il nichilismo non è il voler ridurre le cose a nulla, bensì riconoscere il nulla quando lo si incontra. La nulliloquenza non sarebbe difficile da individuare, dato che consiste nel muoversi costantemente su categorie astratte senza mai scendere nel dettaglio concreto. Purtroppo a volte è sufficiente drammatizzare la mistificazione nel modo giusto per far cascare l’uditorio nell’illusione. Nel gennaio scorso ci hanno raccontato la fiaba sul liberista, “libertario” e “anarco-capitalista” Xavier Milei, neo-presidente...
Ieri sera nel salotto di Floris il padre di Ilaria Salis ha pronunciato le seguenti parole: “Mia figlia è in carcere perché è una donna, perché è antifascista e perché non è ungherese”. Ora, un padre direbbe e farebbe di tutto pur di tirar fuori la propria figlia dalla galera, e questo ci sta tutto ed è ciò che lo nobilita. Dopo di che se crede o meno in ciò che dice o sia solo una escamotage per aiutare la figlia non lo sappiamo perché non siamo nella sua testa e, tutto sommato, è anche irrilevante saperlo. Chiarito questo, lo spropositato...
In prima serata per modo di dire, ovviamente. Come diceva qualcuno, se campi abbastanza ne vedi di tutte le specie. Aggiungerei che finisci per vedere tutto e il contrario di tutto. Esce su Netflix Il problema dei tre corpi e improvvisamente tutti parlano di caos deterministico, il che è molto curioso ai miei occhi. È molto curioso perché mi ricordo molto bene di quando iniziai a parlare di teorie del caos. Fu nel 2016 e il partito de lascienza ci mise poco a classificare la cosa: "le teorie del caos sono un marker dell'antivaccinismo". Mi...
Quattro autorevoli personalità tedesche – Peter Brandt, storico e figlio del cancelliere Willy Brandt, il politologo Hajo Funke, il generale in pensione Harald Kujat e Horst Teltschik, già consigliere del cancelliere Helmut Kohl – hanno presentato un piano di pace (qui il testo tradotto) altamente competente e realistico su come si potrebbe porre fine alla guerra in Ucraina attraverso un cessate il fuoco e successivi negoziati di pace. Si tratta probabilmente della proposta di pace più completa e innovativa che sia stata avanzata da un...
Quando il conflitto in Ucraina passerà alla storia, le passioni si placheranno e gli storici professionisti inizieranno ad analizzare gli eventi del recente passato, rimarremo tutti scioccati: come è potuto accadere che abbiamo accettato per oro colato un'ovvia menzogna? È consuetudine ironizzare sul passato di Vladimir Zelenskyj nel mondo dello spettacolo, ricordando come simulava suonare il pianoforte con i genitali per il divertimento del pubblico. C'erano altre battute di basso livello nel suo repertorio. Ma questo fu l’inizio, e...
Il libro di Giorgio Monasterolo, Ucraina, Europa mondo. Guerra e lotta per l’egemonia mondiale, pubblicato dalla casa editrice Asterios (2024), affronta l’argomento guerra in Ucraina e quella fra Israele e palestinesi della striscia di Gaza rispondendo contemporaneamente a due domande: come scoppiano i conflitti militari e perché. E’ opportuno, sostiene, spostare l’attenzione dal “come”, dalla logica aggressore-aggredito – secondo la quale la guerra ucraina è iniziata nel 2022, con l’attacco russo e quella di Gaza nell’ottobre 2023 con il...
«Indipendentemente dalla volontà degli uomini e delle autorità che li dirigono», scrive Fernand Braudel, i fenomeni collettivi si generano, accadono, tramontano, mutano (Civiltà materiale, economia e capitalismo (secoli XV-XVIII), vol. III, I tempi del mondo, trad. di C. Vivanti, Einaudi, Torino 1982, p. 65). Una volta avviate, le dinamiche sociali e politiche vivono di vita propria, seguendo regole certo non rigide come quelle che guidano il mondo fisico ma molto forti e a volte assai simili ai principi che sottendono le trasformazioni...
Dall’intelligenza artificiale allo sfruttamento dei satelliti. Dai dati sul traffico marittimo alle operazioni di compravendita che si chiudono in millesimi di secondo. Vale tutto sui mercati finanziari, pur di vincere la gara. Arrivare per primi, avere le informazioni una frazione di istante prima degli altri. Essere i più veloci a realizzare qualsiasi operazione di acquisto o vendita. Secondo un recente articolo di Les Echos alcuni fondi analizzano le foto satellitari dei porti per monitorare il numero di container in attesa. L’analisi di...
Dopo sole 24 ore dall’orribile eccidio del 22 marzo al Crocus City Hall di Mosca, che ha provocato la morte di almeno 137 persone innocenti e il ferimento di altre 60, i funzionari statunitensi avevano attribuito la responsabilità del massacro all’ISIS-K, la branca di Daesh dell’Asia centro-meridionale. Per molti, la rapidità dell’attribuzione aveva sollevato il sospetto che Washington stesse attivamente cercando di spostare l’attenzione dell’opinione pubblica occidentale e del governo russo dai veri colpevoli – l’Ucraina e/o la Gran...
“Si faccia curare e non mi importuni più, che ho cose più serie di cui occuparmi”. Marco Travaglio così risponde a un lettore che criticava il suo lavoro sulla base di quanto io ho documentato a fondo. L’usuale arroganza cafona di questo uomo sarebbe solo una sua piaga privata che non ha pubblica rilevanza, non fosse che costui ha “cose più importanti di cui occuparsi”. Ecco di cosa si occupa Marco Travaglio:
Ingannare incessantemente gli italiani in prima serata e sulla stampa per abbattere il governo del politico che non obbedisce alla finanza speculativa internazionale e per riportare in Italia gli uomini del modello Neoliberista anglosassone nel pugno d’acciaio di Wall Street, della City e del Trattato di Lisbona: Il Vero Potere. Riportare cioè a Palazzo Chigi gli affiliati italiani alla Mafia di coloro che hanno “distrutto il 40% della ricchezza planetaria con una frodecriminale” (Matt Taibbi, Democracy Now) e che sono autori di “un colpo di Stato finanziario in piena regola” (Michael Hudson, New Economic Perspectives), cioè Mario Draghi e i notori ‘tecnici’. Questo fa Marco Travaglio, oltre a tacere il motivo per cui lui, Genchi e De Magistris hanno abbandonato di colpo il giudice Clementina Forleo, quella dell’altrettanto abbandonato slogan “Clementinafaccisognare”, la protagonista di un intero capitolo scomparso misteriosamente dalle bozze del noto libro di Genchi, quella soprattutto che aveva messo le mani sul centrosinistra interamente manovrato dal Vero Potere. Non ci è dato sapere se egli esegua ordini discussi con gli uomini che ho elencato nel precedente Aggiornamento, o se semplicemente le sue idee coincidano con le loro. Il risultato è il medesimo, egli funge da loro usciere mediatico in Italia.
Chi mi legge sa bene quali crimini contro la democrazia e contro i salari quel modello ha commesso, li ho documentati con fonti autorevoli. Ha svuotato del tutto la democrazia stessa e sta portando il più feroce attacco ai redditi della Storia moderna. Marco Travaglio lo ammira. Fin dalla storica intervista da Daniele Luttazzi, ha martellato gli italiani con bugie sulla probità di quel modello criminale. Va smentito, lui più di altri come lui, per via dell’enorme potere di persuasione che è riuscito ad ottenere, infatti egli è oggi il più potente infiltrato neoliberista e filo sionista del Vero Potere nelle fila dell’alternativa in Italia (e questo la dice lunga sull’acume della sinistra italiana che ne ha fatto un eroe, troppa pena per commentare oltre). Altrimenti, credetemi, non passerei queste ore a scrivere di un Vip cafone. Dunque ecco le sue falsità di usciere del Vero Potere, con l’evidenza del contrario.
1) La Gran Bretagna è “un Paese serio”. I conservatori inglesi cacciarono in galera il ministro Jonathan Aitken perché aveva mentito in un’ aula di giustizia su chi pagò la camera d’hotel della figlia in ferie.
Se ne uscì con questa falsità durante la sopraccitata intervista a Luttazzi in Tv. Al tempo rimasi stupito, e non compresi subito il significato di quell’esaltazione della destra britannica, cioè di Thatcher allieva di Milton Friedman. Disse Travaglio che il ministro inglese Jonathan Aitken era stato ammanettato per quella pur minima violazione di etica politica. Applausi dal pubblico adorante, ma tonto. Vi sembra possibile che si finisca in carcere per una cosa simile, pur anche in Gran Bretagna? La realtà: Aitken era ministro per gli appalti bellici del governo Major 1992, e fu beccato a dirigere un traffico illegale di armi in una triangolazione col trafficante libanese Said Ayas e con un principe saudita, in un mare di mazzette milionarie che coinvolgevano grandi aziende inglesi come VSEL, GEC, Westland, cioè una Tangentopoli in piena regola. Mentì non sulla ridicola storia dell’hotel della figlia, ma su un incontro coi malfattori in un hotel di lusso a Parigi, pagato dal trafficante Ayas. Mentì su uno scandalo criminale di proporzioni storiche, e finì in galera, anche per aver costretto la povera figlia a mentire in tribunale. Fu sfortunato, perché questo è il Paese dove c’è un intero governo che ha mentito alla nazione sull’entrata nella Guerra al Terrorismo, che è costata la vita a 541 suoi concittadini e a circa 2 milioni fra iracheni e afghani, in un intreccio sordido con i servizi dell’odiato Berlusconi; che precedentemente aveva violato ogni norma di legalità internazionale bombardando in Kosovo 372 fabbriche pubbliche e solo 14 carri armati serbi, per poi vendere il Kosovo per intero ai privati attraverso la Kosovo Trust Agency; che ha armato i torturatori indonesiani a Timor e quelli turchi in Kurdistan. Il leader di questa banda di criminali è oggi libero e persino ammirato: l’esimio Tony Blair. E’ lo stesso Paese dove una massa di parlamentari sono stati beccati nel maggio 2009 a rubare soldi pubblici per decine di milioni di sterline falsificando fatture su ogni sorta di finta spesa; implicato fu l’intero parlamento eletto nel 2005, in galera sono finiti in 3 su 650 e per pochi mesi. Il Paese dove “lo scarico sui poveri contribuenti delle perdite delle banche d’affari ha lasciato la maggioranza delle famiglia schiacciata da tagli nel loro reddito paragonabili a quelli degli anni ‘20” (Philip Stephens, Financial Times), cioè un trasferimento truffa di immensi capitali dalla gente a chi delinque coi loro risparmi, e dove nessuno dei criminali è oggi in carcere, roba da far impallidire Tangentopoli e Craxi 200 volte. Dove i tagli all’istruzione lasciano la nostra Gelmini a sembrar compassionevole, infatti una ricerca della Ipsos Mori in Gran Bretagna ha rivelato che il vertiginoso aumento dei costi universitari pianificato dal presente governo taglierà fuori dagli atenei fino ai 2/3 (sic) degli studenti meno ricchi. Ma nelle menzogne di Travaglio questo è il “Paese serio”, quello che mette in galera i politici per aver mentito sulle vacanze di una figlia. E’ anche, incidentalmente, la culla storica del modello Neoliberista e di una delle due sedi dalla Mafia internazionale: la City.
2) Nel sistema americano non c’è conflitto d’interessi.
Per Travaglio questo fenomeno è la vergogna di Berlusconi, negli USA, cioè “nei Paesi seri” non s’è mai visto nulla del genere. Più falso di così si muore. E’ vero che negli Stati Uniti non vi è un politico preminente con un conflitto d’interessi, ma questo solo perché il conflitto d’interessi in America è la politica tutta. Come dire: sulla loro maglia non c’è una macchia nera, perché è la maglia tutta a essere nera. Esempio: 2001-2008, tutta l’industria petrolifera e militare USA è alla casa Bianca in blocco, letteralmente. E cosa fa? Incendia il mondo intero per far fluire profitti immani nelle sue casse. Gli attori sono il vicepresidente Dick Cheney, il Segretario di Stato Condoleezza Rice, il ministro della Difesa Donald Rumsfeld, l’ex Segretario di Stato di Bush sr. James Baker III, il ministro della Giustizia Alberto Gonzales, il consigliere Carl Rove, il capo del Carlyle Group Frank Carlucci (CIA), e i funzionari governativi Robert Zoellick, Thomas White, George Schultz, Jack Sheehan, Don Evans, Paul O’Neill, Zalmay Khalilzad, William Winkenwerder, Mark Weinberger, Kathleen Cooper, Eugene Hickock, Larry Lindsay; tutti personaggi che escono dal business petrol-militare, entrano al governo, e finito il mandato rientrano nello stesso business dopo averlo ingrassato a dismisura, cioè rientrano in Shell, Mobil, Union Carbide, Huntsman, Amoco, Exxon, Alcoa, Conoco, Carlyle, Halliburton, Kellog Brown & Root, Bechtel, Enron ecc. George W. Bush è il politico più ‘oliato’ nella Storia americana. Dick Cheney: 1991 al governo incendia l’Iraq letteralmente – esce dal governo e torna in Halliburton – ricostruzione Iraq, appalti a pioggia ad Halliburton – 2000 esce da Halliburton e torna al governo, Halliburton gli finanzia la campagna elettorale a suon di milioni di dollari – 2003 re-incendia l’Iraq – Halliburton riemerge in un mare di appalti – oggi Cheney prende un bonus da Halliburton di 1 milione di dollari all’anno.
2008-2011: Wall Street entra a palazzo con Obama, in blocco, con Larry Summers (Citigroup), Bob Rubin (Goldman Sachs), Tim Geithner (FED di New York), Henry Paulson (Goldman Sachs), William Daley (JPMorgan Chase ), Gene Sperling (Goldman Sachs), Paul Volcker (Rothschild, Rockefeller), Mark Patterson (Goldman Sachs). Daley addirittura ha mantenuto 8 milioni di dollari d’interessi in JP Morgan e nessuno ha fiatato. Obama ha come maggior finanziatore della sua campagna elettorale Goldman Sachs, e infatti mentre 60 milioni di americani con figlie e mogli tremavano a rischio di sfratto e rovina finanziaria per causa delle truffe di Wall Street, Obama ha sborsato 11 mila miliardi di dollari per salvare solo i suoi amici banchieri, per primi Goldman Sachs con subito 14 miliardi di dollari. Sono prestiti scandalosi che funzionano così: Washington ci mette l’85% del denaro per ripianare i buchi delle banche, queste ci mettono il 15%. Se le cose gli andranno bene, le banche s’intascano i profitti; se invece andranno male perdono solo il 15%, perché l’85% lo ha messo il governo. L’economista Warren Mosler ha calcolato che quello che oggi negli USA è chiamato ‘Government Sachs’ ha diretto il più colossale trasferimento di ricchezza dal basso all’1% degli americani nell’intera storia degli Stati Uniti. Conflitto d’interessi di Berlusconi = 7,5 miliardi di dollari - Conflitto d’interessi di ‘Government Sachs’ = 11 mila miliardi di dollari. Fate le proporzioni. Qui è il Cavaliere a impallidire 200 volte.
Alcune altre chicche: Bill Clinton e Al Gore sono stati fra i principali elargitori dei contratti No-bid Cost-plus, dove l’appalto è assegnato dallo Stato senza gara, mentre i costi sono rimborsati alla ditta prescelta semplicemente in base alle sue dichiarazioni di spesa, e senza che alcuna Authority statale possa controllare alcunché. I fondi così sperperati da Washington hanno raggiunto le decine di miliardi di dollari di denaro pubblico a favore dei soliti amici dentro e fuori, fuori e dentro il governo. Poi c’è la saga dei coniugi Phil e Wendy Gramm, inzuppata nel conflitto d’interessi a tal punto da essere grottesca. Nel 1992 la Enron ricevette favori dalla US Commodity Futures Trading Commission sotto la direzione di Wendy Gramm. Fatto il favore, la signora Wendy lasciò la commissione e divenne membro del consiglio di amministrazione della stessa Enron. Indisturbato, suo marito Phil, finanziato in politica da Enron, sedette al Senato degli Stati Uniti fino al novembre del 2002 dove sfacciatamente coprì Enron fino all’inevitabile crack. Berlusconi sembra la bottega del calzolaio della Fantuzza di Medicina confronto a questi. Travaglio lo sa benissimo, mai che s’intacchi il “Paese serio” governato da ‘Government Sachs’.
3) Tangentopoli, vergogna italiana.
Idem come sopra, ma peggio. Negli USA le mazzette sono state molto più immorali di quanto Craxi abbia mai saputo fare. La più recente Tangentopoli americana ha trionfato sul sangue di oltre un milione di iracheni e oltre 4.600 americani, e su una nazione ridotta in macerie. Guerra in Iraq, Cheney dirige le operazioni ed è un uomo della Halliburton (si legga sopra). Halliburton importava in Iraq del petrolio sotto la supervisione USA, e lo metteva in vendita ai civili iracheni. Fu scoperto che frodavano gente ridotta alla disperazione facendosi pagare il greggio 2,64 dollari al gallone, quando l’esercito americano lo poteva importare per soli 1,57 dollari. Una tangente più ignobile di questa è difficile da ricordare. La consociata della Halliburton, Kellog Brown & Root (KBR), si face pagare 73 milioni di dollari dal governo di Bush jr. per le roulotte destinate alle truppe statunitensi; si scoprì che il preventivo per delle caserme in muratura costruite da altri era della metà esatta, Halliburton aveva amici alla Casa Bianca. KBR intascò poi 88 milioni di dollari per tre milioni di pasti destinati alle truppe che in realtà non furono mai forniti. La stessa ditta ottenne dai soliti noti l’appalto per le riparazioni radio dell’esercito statunitense in Iraq, un’attività espropriata ai tecnici militari americani e pagata alla KBR sei volte di più del preventivo dell’esercito USA. Halliburton organizzò in Iraq i cosiddetti Burn Pits, e cioè degli immensi roghi dove gettava equipaggiamento nuovo ma solo leggermente difettoso, oppure camion e jeep perfettamente funzionanti ma con un semplice pneumatico forato. Ogni pezzo di equipaggiamento così sprecato veniva poi rimborsato da Washington a prezzo di nuovo. La Tangentopoli USA ha anche visto cifre da capogiro passare dal governo a grandi aziende come Carlyle, DRS Technologies, Engineered Support Systems, United Defence Industries, e da queste aziende tornare in parte ai sopraccitati politici in contributi elettorali e, una volta usciti dai loro mandati, in consulenze milionarie. Travaglio è silente su tutto ciò.
4) In America Obama è stato eletto coi soldi della gente. In Italia i politici si fanno leggi e trucchi per finanziarsi i partiti.
Nel Paese col più colossale conflitto d’interessi al mondo non occorrono leggicole per trovar soldi, perché i soldi sono il governo e il parlamento, punto. I ‘ladroni’ italiani sono solo rimasti indietro, e devono rubacchiare per stare in politica. Negli USA le corporations e le lobby finanziarie semplicemente dividono elargizioni da capogiro fra i due massimi partiti a seconda di chi gli promette più favori. Un’occhiata alla documentazione della FederalElectionCommission americana toglie ogni dubbio su quanto ho appena affermato. Per venire a Obama, nel 2008 egli ha preso un totale di 116 milioni di dollari dal comparto Wall Street, Farmaceutici, Assicurazioni Salute, Avvocatura, Computers, e i cosiddetti soldi della gente sono in realtà suddivisi in un pool di spiccioli da parte dei cittadini comuni, e un mare di milioni di dollari in donazioni di singoli capitalisti e investitori. Il modello Neoliberale che Travaglio esalta è proprio quello che si fregia di aver introdotto la corsa al Libero Mercato nel finanziamento alla politica, con i risultati di cui la maggioranza degli americani si vergogna.
5) Freedom House.
E’ l’organizzazione che per qualche tempo è sembrata tutt’uno con Marco Travaglio, anzi, sembrava l’avesse fondata lui, ne parlava sempre. E’ quella che stila ogni anno le classifiche della libertà d’informazione negli Stati. E poiché aveva riservato all’Italia del Cavaliere un piazzamento pessimo, allora apriti cielo… la Freedom House qui, la Freedom House là, la Freedom House su, la Freedom House giù… tutti gli adoranti seguaci del cronista a citarla, strombazzarla, gridarla, conviti tutti, a centinaia di migliaia in Italia, che si tratti di un’autorevole bastione della democrazia dove belle anime dedite ai diritti civili studiano per svelare al mondo i despoti massmediatici come Berlusconi. Una balla olimpionica, e naturalmente pedalata a tutta forza da Travaglio, perché si tratta invece di un bastione di canaglie di destra e neoliberali con un pedigree da far vomitare. Ecco la Freedom House:
Fondata nel 1941, giudica il lascito storico americano in Asia come “straordinariamente valido”, chissenefrega delle fosse comuni di oltre 2 milioni di filippini e di indonesiani trucidati direttamente o indirettamente dagli Stati Uniti. E’ contigua alle maggiori lobby ebraico-americane pro Israele, come l’AIPAC o il B'nai B'rith, con loro uomini del consiglio d’amministrazione. Con Reagan promuove i ‘valori’ americani nel Centro America, cioè le squadre della morte del Salvador e i Contras del Nicaragua, responsabili dell’annientamento della società civile di quei Paesi (gli USA condannati nel 1986 alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja per “terrorismo”). Giudica le elezioni salvadoregne di quell’epoca come “ammirevoli”, mentre gli Stati Uniti e il battaglione Atlacatl massacravano migliaia di contadini civili. Giudica le elezioni razziste della Rodesia di Ian Smith come “libere” (sic). Vi ha lavorato Otto Reich, lobbista per l’industria di armamenti Lockheed-Martin coinvolto nello scandalo Iran-Contras. Nella Board of Trustees della Freedom House hanno militato i più noti neoconservatori del club di George W. Bush, come Donald Rumsfeld, Paul Wolfowitz, Jeane Kirkpatrick, Samuel Huntington, Zbigniew Brzezinski, l’ex capo della CIA James Woolsey. Zbigniew Brzezinski era a busta paga della Amoco, che nel 1997 aveva interessi petroliferi in Azerbaijan. Ma l’ Azerbaijan di Geidar Aliyev era un incubo dei diritti umani e questo non figurava benissimo, per cui che fare? Brzezinski si piazzò alla Freedom House ed ecco che nel suo rapporto sulla libertà nel mondo l’Azerbaijan di colpo salì di merito: via ai contratti del petrolio. Ha criticato il governo tedesco nel 2001 per aver messo fuori legge la propaganda nazista su Internet (sic). Il fondo del grottesco si tocca nei voti al Sudafrica dell’Apartheid, anch’esso “quasi libero”. Travaglio sa questo, non è un ignorante, e di nuovo usa una cloaca di destra neoliberista e neoconservatrice come arma per attaccare il nostro ‘regime’ (quel ‘regime’ fra parentesi che gli permette di stare in prima serata Tv da 5 anni).
6) In America chi froda lo Stato va in galera.
Falsificare la realtà oltre il livello di quest’affermazione richiede genio. Se Marco Travaglio pronunciasse questa menzogna in un bar della Middle America sarebbe linciato, meglio che ste oscenità le dica al sicuro alla RAI dei suoi patron. Ecco chi va in galera negli Stati Uniti per aver frodato lo Stato: una ragazza madre nera dell’Ohio con due bimbi che ha mentito sulla residenza per ottenere fondi pubblici per mandare i suoi figli in una scuola migliore. L’hanno processata e il giudice ha insistito su una condanna modello di 5 anni di carcere (commutata dopo rivolta popolare). Ecco chi NON va in galera negli Stati Uniti: gli autori della più scandalosa frode finanziaria della storia dell’umanità, quella che è costata il lavoro a 30 milioni di esseri umani, che ha messo in ginocchio l’economia mondiale, e che sarà pagata da due generazioni di nostri figli almeno. Sto parlando dell’amministratore delegato di Goldman Sachs Lloyd Blankfein e di John Paulson, proprietario dell’omonimo Hedge Fund, che da una parte vendevano a cittadini, pensionati, Comuni e banche miliardi di dollari in prodotti finanziari che i loro tecnici in telefonate intercettate chiamavano “merda” “fogne”, ma che i loro complici della agenzie di rating garantivano come eccellenti, mentre dall’altra scommettevano miliardi che gli stessi prodotti sarebbero falliti (trascinandosi dietro milioni di risparmiatori e famiglie). Non va in galera Joseph Cassano della AIG, che con una frode da 500 miliardi di dollari ha messo in ginocchio il sistema creditizio del pianeta, con conseguenze così drammatiche da essere già scritte nei libri di Storia. Non è in galera Dick ‘il gorilla’ Fuld, il boss di Lehman Brothers, che ha compiuto pressoché tutti i reati di falso in bilancio esistenti nella giurisprudenza americana, che ha evaso 250 milioni di dollari, che ha mentito sotto giuramento al Congresso USA. Non sono in galera, e sapete dove sono? A contare i milioni su milioni che hanno invece guadagnato dai loro reati: Goldman incassa dalla crisi che ha alimentato con immensi inganni 15 mila milioni di dollari di bonus per i suoi manager– John Paulson incassa dalla medesima truffa 12 mila milioni di dollari – Joseph Cassano 315 milioni di dollari – Dick Fuld 485 milioni di dollari, e i suoi 5 top managers mille miliardi di dollari. E questi sono solo la punta dell’iceberg, ce ne sono centinaia di impuniti così in America. Mi si dirà che uno in galera c’è, si chiama Bernard Madoff. Prima cosa Madoff ha frodato per cifre ridicole confronto ai sopraccitati, secondo non era coinvolto nel grande crimine di Wall Street, e infine costui sta dentro per un solo motivo: perché le sue vittime erano miliardari di New York, e non pensionati, insegnanti, camionisti, o coppie di semplici impiegati freschi di nozze. Questa è la realtà del “Paese serio” che Travaglio propaganda incessantemente, descritta da quelli che questo usciere nostrano non citerà mai, come il senatore Carl Levin, che ha detto: “Questa è la storia di un assalto finanziario che è costato a milioni di americani i loro lavori e le loro case, mentre ha spazzato via chi investiva, le aziende sane e i mercati... E’ una lurida storia di conflitti d’interesse e di estrema cupidigia”.
E c’è molto di peggio, perché nel “Paese serio” di Travaglio, il sistema giudiziario è forse ancora più corruttibile del nostro. Domanda: perché la magistratura americana non è riuscita a fermare quei banditi prima del crollo? Risponde il giornalista investigativo Matt Taibbi, da sempre alle calcagna di Wall Street: “Perché nella magistratura americana ci sono conflitti d’interesse e pressioni politiche sconcertanti. Tutti i più autorevoli magistrati o funzionari incaricati di sorvegliare Wall Street si erano venduti a Wall Street, nei nomi di Mary Jo White, Linda Thompson, Gary Lynche, Paul Berger, cioè hanno lasciato i pubblici uffici e sono diventati consulenti delle grandi banche, con stipendi da tre o quattro milioni di dollari all’anno. Il segnale per i colleghi è preciso: non disturbare le banche, se no a fine mandato addio alle consulenze milionarie. I pochi che invece hanno tenuto fede al mandato di giustizia sono finiti malissimo. Due brevi esempi: uno è Gary Aguirre della Security Exchange Commission, indagava sul banchiere John Mac, amico di Bush jr. e di Hilary Clinton e coinvolto nell’insider trading. La SEC gli dice “non continuare”, Aguirre insiste, è licenziato su due piedi. Poi Oliver Budde, avvocato, prima cacciato dalla Lehman per essersi rifiutato di truffare, poi ignorato dai magistrati quando si rivolse a loro per denunciare Lehman. Oggi è un uomo bruciato”. Nel “Paese serio” di Travaglio, quando uno degli impuniti della Mafia finanziaria è sotto il mirino dei pochi magistrati ancora integri, ci pensa il sistema stesso a garantirgli l’impunità. Sempre Taibbi: “L’attuale capo del braccio investigativo della SEC, Robert Khuzami, incontra gli avvocati di Wall Street e gli dice: abbiamo una nuova politica, per cui se i vostri clienti sono indagati o già sotto accusa, potete venire da noi e noi vi diciamo se i magistrati vi stanno incriminando. Se sì, potete patteggiare con noi un condono, e non avrete più problemi”. Immaginate una legge del genere proposta da Berlusconi. Ma gli strali di Travaglio viaggiano solo nella direzione del Paese non serio, e mai verso i lidi di ‘Government Sachs’. Eppure queste realtà sono davanti agli occhi di chi di mestiere fa (farebbe) il cronista.
Che i lettori sappiano cosa accade inoltre nei “Paesi seri” del Neoliberismo anglosassone sdoganati da questo usciere del Vero Potere: ci sono 40 milioni di persone che mangiano una sola volta al giorno (USA, dati Dipartimento dell’Agricultura); ci sono 45 milioni senza assistenza sanitaria (USA) con Obama che ha fatto una riforma che ha regalato per legge 70 miliardi di dollari alle assicurazioni private; c’è il sistema scolastico più iniquo del Pianeta (USA); c’è un ministro del lavoro che si chiama Jeffrey Immelt, che era l’AD di General Electric con metà della sua forza lavoro delocalizzata in Cina… è ministro del lavoro! (USA); ci sono le menzogne dell’ammirato Obama (da Travaglio) che parla di iniquità sociale e ha appena varato tagli al budget che “per ogni dollaro preso dalle tasse dei ricchi ne ruba 2 da istruzione, sanità, e benefit alle famiglie” (USA, da The Nation); c’è una situazione di Stato Sociale talmente disastrosa che Medicines du Monde ha dovuto aprire delle tende per fornire assistenza sanitaria ai poveri del quartiere di Hackney a Londra (GB); c’è un abbandono industriale che, secondo il The Guardian, “ha riportato i livelli di povertà nel nord industriale ai livelli Vittoriani della fine ottocento” (GB). Fa venire la nausea quando il falsario Marco Travaglio, uno degli uomini più informati d’Italia, infarcisce le sue prediche ad Annozero con parole come “i poveri operai italiani… il futuro dei precari”, lui che incessantemente nasconde tutti i sopraccitati disastri sociali ma esalta i loro potenti esecutori nei “Paesi seri”.
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Questo usciere del Neoliberismo finanziario è celebre per la sua lotta a un politico italiano che nella scala dei pericoli per la democrazia e per la Costituzione del nostro Paese sta al ventesimo posto e forse più sotto. Chi ha letto Il Più Grande Crimine sa benissimo di cosa parlo e come l’ho documentato. I veri crimini che Travaglio deve far espiare a Berlusconi non sono affatto le leggi ad personam o la sua possibile contiguità con la Mafia regionale, ma il fatto che “Berlusconi vuole evitare le urgenti riforme strutturali del mondo del lavoro e delle pensioni”, come confessa al New York Times l’opinionista del Fatto Quotidiano Fabio Scacciavillani, uomo di Goldman Sachs e degli Hedge Funds dentro il giornale del buon Marco; e il fatto che “Berlusconi è un nemico dichiarato del Libero Mercato che non fa ciò che è necessario”, scritto in prima pagina dal Wall Street Journal nel marzo 2008. E’ per questo che Travaglio lavora forsennatamente per sdoganare alla sinistra italiana degli elettori PD e IDV, ma anche oltre, il modello Neoliberista anglosassone responsabile della morte della democrazia e del più feroce attacco ai salari della Storia moderna. E lo fa ingannando in prima serata Tv. Ora lo sapete.
Enrico Grazzini è giornalista economico, autore di saggi di economia, già consulente strategico di impresa. Collabora e ha collaborato per molti anni a diverse testate, tra cui il Corriere della Sera, MicroMega, il Fatto Quotidiano, Social Europe, le newsletter del Financial Times sulle comunicazioni, il Mondo, Prima Comunicazione. Come consulente aziendale ha operato con primarie società internazionali e nazionali.
Ha pubblicato con Fazi Editore "Il fallimento della Moneta. Banche, Debito e Crisi. Perché bisogna emettere una Moneta Pubblica libera dal debito" (2023). Ha curato ed è co-autore dell'eBook edito da MicroMega: “Per una moneta fiscale gratuita. Come uscire dall'austerità senza spaccare l'euro" ” , 2015. Ha scritto "Manifesto per la Democrazia Economica", Castelvecchi Editore, 2014; “Il bene di tutti. L'economia della condivisione per uscire dalla crisi”, Editori Riuniti, 2011; e “L'economia della conoscenza oltre il capitalismo". Codice Edizione, 2008
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