Ascesa e declino dell’ordine neoliberale. Verso un nuovo ordine post-neoliberale?
di Alessandro Scassellati
Lo storico Gary Gerstle offre il resoconto più completo di come il neoliberismo sia arrivato a dominare la politica americana per quasi mezzo secolo prima di scontrarsi con le forze del Trumpismo a destra e con un nuovo progressismo di ispirazione socialista (Bernie Sanders) a sinistra. Il passaggio epocale verso il neoliberismo, una rete di politiche correlate che, in termini generali, hanno ridotto l’impatto dello Stato e del governo sulla società e riassegnato il potere economico alle forze del mercato privato, iniziato negli Stati Uniti e in Gran Bretagna alla fine degli anni ’70, ha cambiato radicalmente il mondo. Oggi, la parola “neoliberale” è spesso usata per condannare un’ampia gamma di politiche, dal privilegiare i princìpi del libero mercato rispetto alle persone all’avanzamento di programmi di privatizzazione in tutti i paesi del mondo. Di sicuro, il neoliberalismo ha contribuito a una serie di tendenze allarmanti, non ultima delle quali è stata una crescita massiccia della disuguaglianza dei redditi. Tuttavia, come sostiene Gerstle, queste accuse non riescono a tenere conto dei contorni completi di ciò che era il neoliberalismo e del perché la sua visione del mondo abbia avuto una presa così persuasiva sia sulla destra che sulla sinistra per tre decenni. Come dimostra, l’ordine neoliberale emerso in America negli anni ’70 fondeva idee di deregulation con libertà personali, frontiere aperte con cosmopolitismo e globalizzazione con la promessa di una maggiore prosperità per tutti. Oltre a tracciare come questa visione del mondo sia emersa in America e sia cresciuta fino a dominare il mondo, Gerstle esplora la misura in cui il suo trionfo è stato facilitato dal crollo dell’Unione Sovietica e dei suoi alleati comunisti, prima non riconosciuta.