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C'è stato un "cambiamento" di Trump sul conflitto in Ucraina?
di Francesco Dall'Aglio
Poco fa Vance ha riferito che quello di Trump non è un cambiamento di posizione sul conflitto, ma che è solo "molto impaziente" e vuole che la guerra finisca perché danneggia la Russia, e se non negozieranno la pace sarà molto male per il paese. Da Mosca, immagino, ringraziano per l'interessamento. Che non sia un cambio di posizione è abbastanza chiaro, ad ogni modo. Lo dicono fonti ucraine (Tatarigami ad esempio, che pubblica analisi interessanti anche se a volte sbilanciate), e varia altra gente - Goncharenko, Zheleznyak e Fesenko, ad esempio (link 1), che giustamente dicono che non gli pare di ravvisare alcun cambio di politica. Anche qualche europeo, rigorosamente in anonimato, ha detto che gli pare che, sostanzialmente, Trump abbia salutato tutti, e perfino Nawrocki non sembrava particolarmente entusiasta (link 2). Come dar loro torto, in effetti: nessuna ulteriore sanzione, nessuna promessa reale di aiuto, solo l'offerta, diciamo così, di vendere armi all'Europa e una pacca sulla spalla.
Va bene, uno dice, è già qualcosa la vendita delle armi, loro ce le mettono e gli europei pagheranno, e l'Ucraina avrà tutto quello di cui ha bisogno (tranne il personale, quello ovviamente è un altro discorso). Le cose, come sempre, sono un po' più complicate. Qualche giorno fa The Atlantic (link 3, se è il vostro primo articolo del mese lo potete leggere) aveva, discretamente, suonato l'allarme: gli USA stanno "quietamente" mettendo in pausa la consegna di sistemi d'arma per gli alleati.
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“La criminalizzazione della resistenza è l’arma degli oppressori”
Grimaldi su Gaza, proteste e crisi dell’informazione occidentale
Francesco Mastrobattista intervista Fulvio Grimaldi
Fulvio Grimaldi, classe 1934, giornalista di lungo corso, inviato di guerra per la RAI e la BBC e autore indipendente. Negli anni ha scritto per storiche testate militanti di sinistra e collaborato con importanti giornali come La Repubblica, L’Espresso e Il Manifesto. Grimaldi è da sempre famoso per le sue posizioni filo-palestinesi riguardo al conflitto arabo-israeliano. È noto soprattutto per aver seguito da vicino il conflitto israelo-palestinese e aver prodotto numerosi reportage e documentari, frutto di esperienze sul campo a Gaza, in Cisgiordania e Libano. Non un giornalista “neutrale” nel senso classico, ma una figura da sempre vicina a cause anti-imperialiste e anti-NATO. Francesco Mastrobattista ha deciso di intervistarlo in esclusiva per il Corriere delle città con qualche domanda piccante in merito agli ultimi avvenimenti sullo scenario italiano e mondiale.
* * * *
F.M: Ciao Fulvio. Innanzitutto grazie per la disponibilità. Dalla Capitale è partito un grido di battaglia che si è esteso in tutta la nazione. Milano e Torino, in particolare, sono state teatro di guerra tra manifestanti pro-Palestina e forze dell’ordine. Come mai improvvisamente una buona parte dell’opinione pubblica prende questa posizione netta? Perché anche una parte del mainstream cambia narrazione rispetto a mesi fa?
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Chi sarà a cadere per primo nella Terza guerra mondiale ibrida?
di Fabrizio Poggi
Droni à gogo, si sarebbe detto un tempo. Chi più ne ha, più ne metta. Sembra la moda del momento e solamente i più indolenti si lasciano sfuggire l'occasione di “avvistamenti”, “sconfinamenti” e, alla fin fine, “abbattimenti”... Ieri è stata la volta di Danimarca e Norvegia, in una spinta “verso ovest” che non lascia dubbi sulla matrice di tale pericolosa escalation provocata da quella che è oggi la capitale più ostinata del cosiddetto “asse del male”.
Così pochi dubbi, che La Repubblica non perde nemmeno tempo a dire qualcosa che non siano le solite veline di Bruxelles e scrive direttamente che «Secondo il presidente ucraino Zelensky, la matrice è chiaramente russa: “Se non ci sarà una risposta decisa da parte degli alleati - sia Stati che istituzioni - alle provocazioni, la Russia continuerà a perpetrare tali violazioni”», salvo comunque, bontà sua, aggiungere che «Al momento comunque non ci sono conferme ufficiali su un effettivo coinvolgimento di Mosca, né che gli episodi di Oslo e Copenaghen siano collegati».
Ma intanto il vate di Kiev ha oracolato e, di rinforzo, si cita la premier danese Mette Frederiksen, secondo la quale «Non escludiamo alcuna ipotesi riguardo a chi ci sia dietro. È chiaro che questo è in linea con gli sviluppi che abbiamo potuto osservare di recente con altri attacchi con droni, violazioni dello spazio aereo e attacchi hacker agli aeroporti europei». Chiaro, no?
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Gli articoli più letti degli ultimi tre mesi
Alastair Crooke: Il quadro finanziario e geopolitico mondiale in un momento di imminente disordine
Dante Barontini: Il vertice del nuovo ordine mondiale
Ernesto Screpanti: Un capitalismo con caratteristiche cinesi
Jeffrey Sachs: Una nuova politica estera per l’Europa
Jeffrey D. Sachs: “L’Europa deve cambiare politica estera”
Matteo: Andava combattendo ed era morto
Vincenzo Comito: Cina, Russia, India: un nuovo ordine mondiale?
Maurizio Lazzarato: Gli Stati Uniti e il «capitalismo fascista»
Kit Klarenberg: Come i ‘diritti umani’ sono diventati un’arma occidentale
Gideon Levy: Non esistono israeliani buoni
Elena Basile: Dall’Ucraina a Gaza: il doppio standard dell’Occidente
Sergio Fontegher Bologna: Sullo sgombero del Leoncavallo
Carlo Formenti: Arlacchi spiega la Cina all'Occidente
Salvatore Bianco: Per un bilancio critico del neoliberismo
Gigi Roggero: Il settantismo malattia senile del reducismo
Fabrizio Poggi: La (sospetta) tempistica della traccia ucraina nel sabotaggio ai North stream 1 e 2
Alessandro Volpi: Crisi del dollaro: svalutazione, debito statunitense e rischi globali
Mimmo Porcaro: Guerra e controrivoluzione: i conti con Lenin
Andrea Pannone: Per un'analisi scientifica del potere nel capitalismo contemporaneo
Gli articoli più letti dell'ultimo anno
Carlo Di Mascio: Hegel con Pashukanis. Una lettura marxista-leninista
Giovanna Melia: Stalin e le quattro leggi generali della dialettica
Andrea Del Monaco: Landini contro le due destre descritte da Revelli
Andrea Zhok: La violenza nella società contemporanea
Carlo Di Mascio: Il soggetto moderno tra Kant e Sacher-Masoch
Jeffrey D. Sachs: Come Stati Uniti e Israele hanno distrutto la Siria (e lo hanno chiamato "pace")
Jeffrey D. Sachs: La geopolitica della pace. Discorso al Parlamento europeo il 19 febbraio 2025
Salvatore Bravo: "Sul compagno Stalin"
Andrea Zhok: "Amiamo la Guerra"
Alessio Mannino: Il Manifesto di Ventotene è una ca***a pazzesca
Eric Gobetti: La storia calpestata, dalle Foibe in poi
S.C.: Adulti nella stanza. Il vero volto dell’Europa
Yanis Varofakis: Il piano economico generale di Donald Trump
Andrea Zhok: "Io non so come fate a dormire..."
Fabrizio Marchi: Gaza. L’oscena ipocrisia del PD
Massimiliano Ay: Smascherare i sionisti che iniziano a sventolare le bandiere palestinesi!
Guido Salerno Aletta: Italia a marcia indietro
Elena Basile: Nuova lettera a Liliana Segre
Alessandro Mariani: Quorum referendario: e se….?
Michelangelo Severgnini: Le nozze tra Meloni ed Erdogan che non piacciono a (quasi) nessuno
Michelangelo Severgnini: La Libia e le narrazioni fiabesche della stampa italiana
Diego Giachetti: Dopo la fine del comunismo storico novecentesco
E.Bertinato - F. Mazzoli: Aquiloni nella tempesta
Autori Vari: Sul compagno Stalin

Qui è possibile scaricare l'intero volume in formato PDF
A cura di Aldo Zanchetta: Speranza
Tutti i colori del rosso
Michele Castaldo: Occhi di ghiaccio

Qui la premessa e l'indice del volume
A cura di Daniela Danna: Il nuovo volto del patriarcato

Qui il volume in formato PDF
Luca Busca: La scienza negata

Alessandro Barile: Una disciplinata guerra di posizione
Salvatore Bravo: La contraddizione come problema e la filosofia in Mao Tse-tung

Daniela Danna: Covidismo
Alessandra Ciattini: Sul filo rosso del tempo
Davide Miccione: Quando abbiamo smesso di pensare

Franco Romanò, Paolo Di Marco: La dissoluzione dell'economia politica

Qui una anteprima del libro
Giorgio Monestarolo:Ucraina, Europa, mond
Moreno Biagioni: Se vuoi la pace prepara la pace
Andrea Cozzo: La logica della guerra nella Grecia antica

Qui una recensione di Giovanni Di Benedetto




















































